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Una panoramica sul vasto mondo del boxing

 

Uno tra gli sport più antichi esistenti al mondo è il pugilato, o come viene chiamato all’estero boxe o boxing. La sua storia è talmente vecchia e importante da riscontrare la sua nascita probabilmente nel periodo sumerico, quindi databile a circa 5000 anni fa. Nel 1743 è stato scritto il primo regolamento in Gran Bretagna, mentre nel 1904 il boxing è entrato a far parte della lista delle discipline delle Olimpiadi Estive.

 

A far esplodere questo sport sono stati gli USA. Qui si trovano soprattutto due delle figure più importanti della storia del boxing: da un lato Cassius Clay, noto anche come Muhammad Alì, dall’altro Mike Tyson. In Italia, la boxe è regolata dalla Federazione Pugilistica Italiana, fondata nel 1916, la quale organizzò il primo campionato nazionale solo quattro anni dopo.

 

Regole del boxing

 

Per quanto riguarda gli atleti agonisti, questi sono suddivisi in due gruppi: i dilettanti e i professionisti; in entrambi i casi sono sotto il controllo della FPI che ne fa rispettare rigorosamente i protocolli tecnico-sanitari.

 

I dilettanti, come anche in altri sport, partecipano ai match non avendo il fine del guadagno. In questo caso si possono sfidare atleti anche appartenenti a differenti categorie e, con tale evenienza, si applicano i regolamenti di quella inferiore. Tra le varie classi ci sono i schoolboys (13-14 anni); junior (15-16 anni); youth (17-18 anni); senior (19-40 anni); élite uomini (in base al punteggio accumulato e combattono senza caschetto); élite donne (19-40 anni).

 

I professionisti, invece, incarnano quello che è lo spirito vero e proprio del boxing. In questa fascia, gli atleti possono disputare match anche oltre la soglia dei 40 anni. I due livelli in cui si dividono sono: neo-pro (una transizione tra dilettanti e professionisti); pro (riservata ai neo-pro con almeno cinque incontri).

 

Tutti gli atleti sono di suddivisi a seconda del proprio peso, sia per quanto riguarda i dilettanti che i professionisti. Si parte quasi sempre dai pesi paglia (46-48 kg) e si arriva ai pesi massimi (dilettanti: senza limite; pro: oltre i 91kg).

 

 

Le protezioni del boxing

 

Sono cinque gli oggetti da utilizzare obbligatoriamente in un incontro di boxing, pena l’inflizione di penalità e l’eventuale squalifica dal match. Tra questi ci sono il bendaggio per le mani da porre al di sotto dei guanti da boxe, questi ultimi divisi a seconda del proprio livello o dell’uso per cui sono destinati.

 

Il casco, anche se i professionisti possono non utilizzarlo in alcuni casi, la cintura di protezione per coprire i genitali maschili o il corsetto toracico per proteggere il petto femminile. Infine, i paradenti che – caso particolare – possono essere di qualsiasi colore ad eccezione del rosso.

 

 

I colpi regolari e non del boxing

 

Sono ritenuti validi tutti e solo i colpi portati a segno con i pugni chiusi e che vengono effettuati con le nocche. Inoltre devono colpire l’avversario solo al di sopra della cintura in un movimento frontale o laterale.

 

Nel boxing viene ritenuto fallo ogni altro tipo di colpo o aiuto che si cerca di ottenere, anche mediante elementi esterni. Per fare alcuni esempi, non è valido usare le corde del ring, spingere l’avversario, mordere (tutti abbiamo in mente il famoso morso di Tyson) od offendere..

 

Punteggi del boxing

Per decretare la vittoria per KO, il giudice di gara deve contare da 8 a 10 secondi nel momento in cui uno dei pugili è a terra e non riesce a riprendersi per tempo. Un incontro può essere anche concluso assegnando la vittoria o il pareggio per punti, una volta terminate le riprese disponibili. Questi sono solo alcuni della vasta gamma di punteggi differenti che possono concludere un match.